Il programma della FIMMG? saperlo …

L’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri è un ente di diritto pubblico, sussidiario dello stato, dotato di una propria autonomia gestionale e decisionale, finanziato dai propri iscritti, posto sotto la vigilanza del ministero della Salute e coordinato nelle sue attività istituzionali dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri.

Il modus operandi dell’Ordine è determinato da un Codice Deontologico, cioè etico, cioè dal richiamo a valori sovra economici, trascendenti l’interesse personale.

Per comprenderne realmente la natura è necessario conoscerne la storia, il suo rapporto con le radici ebraico-cristiane della cultura europea.

Ma oggi sembra che comprenderne questa natura interessi a quasi nessuno.

La quasi totalità degli iscritti percepisce l’Ordine come una istituzione punitiva, il braccio disarmato ma non per questo innocuo dello stato, una cinghia di trasmissione di decisioni prese altrove da imporre ai medici.

Ma non è questa la vera natura dell’Ordine.

Le lotte condotte più di 100 anni fa (nel 1910) da tutte le organizzazioni mediche per ottenere il riconoscimento di quello che era il loro coordinamento e che si chiamava appunto Ordine (da cui il nome attuale Ordine dei Medici) sono state dimenticate.

Quelle lotte miravano a far riconoscere allo stato l’elaborazione culturale, scientifica ed etica della professione, non ad ottenere una istituzione che applicasse “scrupolosamente la relativa normativa”. Ma serve una istituzione finanziata dai medici, alla quale sono iscritti tutti i medici e solo i medici, per “applicare scrupolosamente la normativa statale”?

In queste lugubri parole non risuona l’eco del processo di Norimberga? Nel quale dovrebbe essere stato chiarito una volta per sempre che nessun medico può giustificare il proprio operato con la “normativa”: nessuna normativa statale o sovrastatale può giustificare una qualunque azione medica, ma solo scienza e coscienza.


Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento

di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;

di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera


(dal Giuramento Professionale)


Dalla lettera con la quale la FIMMG invita al voto emerge lampante il contrasto tra il codice deontologico e i meriti che la FIMMG attribuisce all’Ordine in questi ultimi anni: “l’applicazione scrupolosa della relativa normativa”.

Ora, la FIMMG è un grande sindacato, con una grande storia di cui purtroppo la maggioranza degli iscritti non ha la più pallida idea. Io devo molto alla FIMMG per la mia crescita umana, professionale e culturale. Devo ringraziare la cortesia del dott.Palmisano che mi ha concesso la parola all’ultimo incontro al quale ho partecipato. Sarebbe stato più simpatico se mi avesse anche concesso di confrontare il programma della lista a cui ha aderito la FIMMG con la lista a cui ho aderito io, ma forse sarebbe stato pretendere troppo.

Sarebbe stato simpatico se la FIMMG avesse diffuso il nostro programma come noi abbiamo distribuito il loro e avesse organizzato assemblee pubbliche per discuterne insieme.

Rimpiango i tempi nei quali il dott.Michieletto faceva delle assemblee della FIMMG un luogo di confronto e brainstorming a 365 gradi. Non sono più quei tempi, tuttavia rimane apprezzabile che mi abbiano lasciato parlare (in altri sindacati non sarebbe successo).

Perciò la proposta di una lista alternativa alla lista proposta dalla FIMMG non nasce dalla mancanze di rispetto verso un grande sindacato e i suoi degni rappresentanti, ma dalla necessità di smuovere l’acqua stagnante.

Con il massimo rispetto per i colleghi della FIMMG, noi vogliamo provare a rinnovare l’Ordine, ad avvicinarlo maggiormente agli iscritti, a rivitalizzare il codice deontologico, tornando alle ragioni fondative del nostro Ordine Professionale.

Cosimo Tomaselli

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